NEL SUONO: IL RESPIRO DELLE EMOZIONI
Può un percorso in Musicoterapia intervenire a migliorare il proprio vissuto emozionale, il modo in cui rispondiamo alle situazioni, in cui riusciamo a processare gli stimoli che riceviamo dal nostro ambiente di vita, dalle persone con cui entriamo in relazione? E’ possibile che il suono faciliti un cambiamento in questo senso, ovvero che porti le emozioni stesse ad entrare in un diverso livello di frequenza, e che quindi aiuti a rimodellare alcune dinamiche specifiche, integrandole in un vissuto più funzionale al proprio star bene?
Seguendo la mia esperienza professionale, oltre alla letteratura specifica sia in campo scientifico che umanistico, posso rispondere in modo affermativo, delineando in questa sede alcune possibilità di un percorso di MUSICOTERAPIA RICETTIVA in cui suono e musica vengono ricevuti in un situazione di totale distensione. Le sessioni non prevedono quindi la partecipazione attiva della persona se non per quanto riguarda la sua disponibilità a vivere l’esperienza.
Queste sessioni non prevedono l’ascolto di musica registrata ma il contatto reale, fisico, con il suono, la percezione e l’azione del suono in tutte le sue componenti acustiche e vibratorie, armoniche, melodiche e timbriche. La relazione con la persona si basa sulla sintonizzazione ossia su quel livello di contatto-comunicazione non verbale che riguarda la totalità dell’esserci della persona, nella sua unità di corpo, anima, psiche, la sua storia di vita. Utilizzo strumenti musicali acustici (in particolare il pianoforte), suoni naturali, la voce, scelgo suoni profondamente armonizzanti quali il lettino armonico, le campane tibetane, la vibrazione pura, pulita e stabile dei diapason.
E’ ormai accertato che la musica coinvolge il Sistema Limbico ossia quella struttura interna del cervello coinvolta nei processi emozionali e nelle reazioni fisiologiche ad essi connesse, come nei processi della memoria. E’ una formazione filogeneticamente antica, che ha da sempre avuto una funzione di sopravvivenza e di adattamento in tutte le specie animali, non solo nell’uomo. Riguarda quindi gli istinti emozionali di base come i processi cognitivi collegati alle emozioni, la motivazione. E’ localizzata nel sistema limbico l’attivazione di quei sistemi deputati alla produzione di dopamina, serotonina, noradrenalina ed altri neurotrasmettitori legati alla sensazione del piacere, al miglioramento del tono dell’umore, alla regolazione delle risposte comportamentali e degli stati affettivi.
Quindi: Cosa risuona dentro?
Nel processo del RICEVERE ogni aspetto dell'essere si abbandona al suono, come in un grembo totalizzante
Ricevere è mettersi in ascolto. Innanzitutto ascolto di se stessi, in una situazione di calma, in un ambiente rilassato ed armonico. La disposizione all’ascolto è già in se stessa un principio di cambiamento perchè evidenzia l’intenzione individuale a mettersi in gioco per iniziare un processo, che non è dato conoscere come avverà e dove condurrà, ma in cui si pongono le condizioni perchè questo possa avvenire. Mettersi in ascolto è fare silenzio, fare spazio, aprirsi al nuovo, lasciar andare. E’ mettersi poi in ascolto del suono, della musica e della vibrazione in se stessa che tocca, muove e smuove, che entra in ogni cellula del corpo trasformandola e vivificandola, che acquieta la mente. E’ permettere che l’ascoltare diventi un sentire, che ciò che viene udito e percepito possa essere vissuto dentro di sè.
La vibrazione del Suono avvolge completamente, tocca e culla il corpo. E’ come ritornare nella pancia della mamma, in un grande utero sonoro, che ricorda la prima orchestra durante i mesi della gestazione, un periodo di transizione tra prima e dopo la nascita, in cui il contatto con la madre è costantemente in un rapporto reciproco e di protezione totale. È un continuo cullarsi e sentirsi cullare, nutrire, vivere a livello tattile profondo e progressivamente anche uditivo un mondo di suoni filtrati dal corpo materno, nel liquido amniotico. E’ al livello simbolico un processo di ritorno al luogo primario dell’incarnazione: un avvolgimento sonoro che riporta nelle viscere della madre, un richiamo alla nostra natura originaria.
Nella musica siamo in grado di raggiungere profondi stati emozionali, entrare in un livello vibratorio ancestrale che tocca aspetti nascosti e a volte non rivelati. Si creano nuove connessioni cerebrali, si entra in stati di coscienza più centrati, si liberano sostanze che aiutano a star bene, il corpo stesso si sente più vitale, in equilibrio e in uno stato di espansione armonica.
Nei percorsi di Musicoterapia ricettiva che ho avuto la possibilità di sviluppare, le persone mi hanno riferito questi riscontri positivi:
- Diminuzione degli stati ansiosi
- Un cambiamento nelle dinamiche dei diversi stati emozionali in senso più funzionale ai vari contesti di vita
- Chiarezza su alcune situazioni personali
- Un generale stato di calma e centratura
- Una maggior consapevolezza di sè
- Viene percepito un livello di stabilità ed un livello di presenza
- Un ampliamento del livello sensoriale con percezioni multisensoriali e sinestesiche.
- Una vera e propria “danza del corpo” nel senso di maggior leggerezza, spazio, libertà
Ognuno può sperimentare su di sè questi benefici e viverli, come un’occasione per comprendere che la qualità armonizzante che la musica può offrire è una strada verso la salute globale della persona, nell’integrazione delle diverse dimensioni costitutive dell’essere.
Per informazioni: 331.4827177 – marzia@lotoarmonico.it
Marzia Da Rold
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