LA MUSICA INFLUENZA IL BATTITO CARDIACO E LA PRESSIONE ARTERIOSA

LA MUSICA INFLUENZA IL BATTITO CARDIACO E LA PRESSIONE ARTERIOSA

 

Ascoltare musica intensifica gli effetti benefici sulla pressione arteriosa, riducendo la somministrazione dei farmaci
secondo i risultati degli studi portati avanti da scienziati in Brasile e Regno Unito. Il team, coordinato da Vitor Engrácia Valenti, Ph.D., professore di Patologie del Linguaggio del Dipartimento di UNESP Marilia’s School di Filosofia e Scienze in Brasile, ha scoperto che i pazienti con ipertensione che ascoltavano musica, immediatamente dopo aver preso i loro regolari farmaci per la pressione sanguigna, hanno riscontrato una maggiore riduzione della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna rispetto al gruppo di pazienti che non ascoltavano musica.

Abbiamo osservato che la musica migliora la frequenza cardiaca e intensifica gli effetti dei farmaci per l’ipertensione per circa un’ora dopo la loro somministrazione,” afferma il Dr. Valenti. I ricercatori, i team accademici in Brasile e dell’Università di Oxford Brookes, riportano gli studi nel Scientific Reports, in una pagina intitolata “Musical Auditory Stimulus Acutely Influences Heart Rate Dynamic Responses to Medication in Subjects with Well-Controlled Hypertension.”

Il fatto che la musica, apportando cambiamenti nello stile di vita, potrebbe rappresentare un “trattamento primario” per l’ipertensione, ha ottenuto un incremento dell’attenzione, scrive l’autore, e la Musicoterapia è stata investigata come un approccio complementare nel contesto della fisiologia cardiovascolare e nel trattamento dell’ipertensione. “la Musicoterapia è stata studiata come un possibile contributo al trattamento dell’ipertensione”, scrivono i ricercatori.

Gli studi che esaminano i dati esistenti sugli effetti della musicoterapia sulla pressione sanguigna in pazienti con ipertensione hanno però riportato conclusioni contrastanti. “Ricerche precedenti hanno dimostrato che la musicoterapia ha un significativo effetto positivo sulla pressione sanguigna in pazienti con ipertensione,” annota Valenti. “Ma non era chiaro se la musica poteva influenzare gli effetti dei trattamenti medici sulla variazione della frequenza cardiaca  e sulla pressione arteriosa sistolica e diastolica. “Certo, come fanno presente i ricercatori “Questa informazione potrebbe aiutare i medici nel migliorare nuovi interventi farmacologici per l’ipertensione.”

Negli ultimi anni, gli studi dei team della UNESP Marília sugli effetti della musica sul cuore in condizioni di stress hanno dimostrato che la musica classica tende ad abbassare la frequenza cardiaca. “ Abbiamo osservato che la musica classica attiva il sistema nervoso parasimpatico e riduce l’attività del simpatico” continua il Dr. Valenti. La parte parasimpatica del sistema nervoso autonomo rallenta la frequenza cardiaca, abbassa la pressione del sangue e stabilizza gli zuccheri nel sangue ed i livelli di adrenalina quando il corpo è a riposo.

Nei loro ultimi studi, il team ha misurato direttamente gli effetti della musica sulla variabilità della frequenza cardiaca  e la pressione arteriosa in 37 pazienti con ipertensione ben controllata. Nello studio erano inclusi i pazienti che prendevano una serie di medicinali per la pressione sanguigna, e tutti i partecipanti hanno preso i loro farmaci per l’ipertensione per un periodo dai sei mesi ad un anno.

Le misurazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sono state rilevate per ciascun pazionte  in due giorni casuali, con almeno due giorni di distanza. In un giorno, i pazienti prendevano la loro regolare terapia per l’ipertensione e quindi ascoltavano musica strumentale attraverso cuffie per 60 minuti, sempre allo stesso volume. Nel secondo giorno di misurazione è stato rispettato lo stesso protocollo, ma nessuna musica veniva suonata attraverso le cuffie.

La frequenza cardiaca veniva misurata a 20, 40, 60 minuti dopo che la terapia era stata somministrata e venivano calcolate le differenze tra le frequenze cardiache nelle diverse tempistiche. I risultati hanno dimostrato che la frequenza cardiaca era ridotta di una quantità significativamente maggiore 60 minuti dopo la somministrazione medica quando i pazienti ascoltavano musica rispetto a quando non la ascoltavano nelle cuffie. “Di primaria importanza, abbiamo rilevato che la musica intensifica profondamente gli effetti del trattamento medico per l’ipertensione sulla variazione della frequenza cardiaca”, affermano. Anche la riduzione della pressione sanguigna era molto pronunciata durante i 60 minuti dopo la medicazione quando i soggetti ascoltavano musica.

Sebbene il periodo di risposta ai farmaci esibito dai partecipanti allo studio era dipendente dal tipo di trattamento e dalla sua configurazione, ” Nella maggior parte dei casi gli effetti iniziano ad apparire tra i 15 e i 20 minuti dopo la somministrazione, e si avvicina terapeuticamente all’ottimale circa 60 minuti dopo”, scrivono gli autori.

“Basandoci sui nostri risultati, i trattamenti per l’ipertensione presentano effetti più intensi sulla frequenza cardiaca quando sono associati alla musica, rinforzando così l’influenza della musica sulle risposte parasimpatiche indotte da tale trattamento medico” concludono i ricercatori. Riconoscono che gli studi riportati includono uno specifico gruppo di pazienti con ipertensione sotto controllo medico, e suggeriscono che le ricerche future dovrebbero cercare di capire se approcci complementari per la riduzione della pressione arteriosa, come la musicoterapia, può ridurre la dipendenza dalla terapia farmacologica. Inoltre fanno presente che le sequenze musicali ripetute che sono state usate nello studio, dovrebbero diventare familiari ai pazienti, e provocare così un effetto calmante.

Incoraggiamo fortemente ulteriori ricerche sotto diverse condizioni patologiche per eseguire ulteriori esperimenti per individuare se la musica ha una influenza significativa sull’azione farmacologica“, conclude il team “ E’ stato recentemente suggerito che il trattamento per l’ipertensione dovrebbe essere basato sulla condotta dello stile di vita, includendo attività fisica e smettere di fumare. In questo contesto le terapie complementari praticate per assistere i trattamenti per l’ipertensione potrebbero ulteriormente diminuire la dipendenza dagli interventi farmacologici”.

Traduzione da: Blood Pressure Drugs Work Best with Musical Accompaniment tratto da: Genetic Engineering and Biotechnology News

 

Per informazioni: Marzia Da Rold – 331.4827177 – marzia@lotoarmonico.it

 

 

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