CAMPANE TIBETANE – BENEFICI PER LA MENTE

CAMPANE TIBETANE – BENEFICI PER LA MENTE

Ci suono suoni che amo utilizzare in Musicoterapia con evidenti effetti a livello del sistema nervoso e neurovegetativo: sono i suoni delle Campane Tibetane, attraverso i quali ho riscontrato numerosi ed evidenti benefici. Da tempo le ho introdotte nei gruppi di lavoro con pazienti psichiatrici o con disabilità psichica, come in diverse esperienze individuali, sperimentando alcune modalità efficaci di ascolto e ricezione.

Descrivo di seguito alcune mie osservazioni alla luce dei processi fisiologici che possono accadere, in seguito a studi e letture nell’ambito delle neuroscienze e della psicologia.

Osservo che la concentrazione su suoni dalle onde lunghe e ricchi di armonici, a carattere neutro e pertanto senza o quasi contenuti identificabili e chiare implicazioni a livello emozionale, attivano dei processi molto definiti in un numero considerevole di persone. La modalità è di tipo dell’ascolto meditativo/ricettivo, seguendo alcuni percorsi e tecniche da me acquisite nella mia formazione professionale ed umana.

Questo tipo di ascolto mira alla focalizzazione dell’attenzione che porta ad un diverso stato di coscienza. La chiave sta nella concentrazione sullo stimolo sonoro e su alcune tecniche di respiro che aiutano a fare spazio nella mente. Tale pratica porta a dei cambiamenti di tipo biologico: il consumo di ossigeno diminuisce, il battito cardiaco è ridotto così come la pressione sanguigna e l’andamento delle onde cerebrali può cambiare.

Stimolo Sonoro e Onde Cerebrali

Lo stimolo uditivo viene processato ed elaborato in una modalità complessa coinvolgendo complessivamente diverse aree cerebrali. L’elemento che prendo ora in considerazione nel trattare i suoni delle campane tibetane riguarda in particolare le onde cerebrali. Ci sono 4 tipologie ritmiche cerebrali, ovvero emissioni di onde di frequenza connesse a stati particolari del cervello.

Questi suoni possono modificare le onde cerebrali da uno stato di attivazione vigile di tipo Beta (14-30 Hz) ad uno stato di frequenza Alfa (tra gli 8 ed i 14 Hz), stato di rilassamento, messa a fuoco, trance leggera, incremento della produzione di serotonina. Inoltre è uno stato meditativo e di accesso alla mente inconscia. In questo stato la persona può quindi accedere ad una situazione di maggiore equilibrio, armonia, tranquillità; è associata ad una situazione di quiete e calma, in cui la mente vive momenti di introspezione e ricettività, ed è concentrata sulla soluzione di problemi esterni.

Le onde Beta hanno frequenze comprese tra i 14 ed i 30 Hz. Corrispondono allo stato di veglia e concentrazione legato alle normali attività, quando siamo concentrati sugli stimoli esterni. I livelli più alti corrispondono a stati d’ansia, disagio generalizzato, vissuti di attacco o fuga.

Le onde theta vibrano tra i 4 ed gli 8 Hz e sono proprie della mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, profonda ispirazione creativa. Vengono prodotte durante la meditazione profonda e nella fase REM del sonno, la fase in cui si  sogna. Nelle attività di veglia le onde theta indicano una conoscenza intuitiva e una capacità immaginativa radicata nel profondo. Genericamente vengono associate alla creatività e alle attitudini artistiche.

Le onde delta hanno una frequenza tra 0,5 e 4 Hz e sono associate al più profondo rilassamento psicofisico. Le onde cerebrali a minore frequenza sono quelle proprie della mente inconscia, del sonno senza sogni, dell’abbandono totale. In questo senso vengono prodotte durante i processi inconsci di autorigenerazione e di accesso all’inconscio collettivo.

Dalle mie osservazioni, le vibrazioni delle onde sonore delle Campane Tibetane possono portare la persona ad uno stato di quiete ricettiva, proprio delle onde alfa.

L'approccio esperienziale

Descrivo la modalità generale di approccio esprienziale con questi suoni, tenendo conto che le dinamiche sono sempre tarate sui pazienti e sulle loro capacità di comprensione e di ricezione. Dopo aver assunto una certa postura ed nell’invito a chiudere gli occhi (chi ne è in grado), il gruppo (o la singola persona) è chiamato a concentrarsi sui suoni delle Campane Tibetane. Per un breve tempo viene quindi posta l’attenzione sul respiro, come flusso vitale in entrata ed in uscita, con alcune semplici tecniche che ne aiutano il processo dinamico. L’attenzione è rivolta al qui ed ora, alla corporeità, alla percezione, alla sensazione.

L’esperienza dura solitamente dai 5 ai 10 minuti. Riscontro quasi sempre un elevato standard di concentrazione e di attenzione, ed il silenzio, l’ascolto è pressochè totale. Le urgenze individuali vengono messe da parte e c’è una naturale e generalizzata situazione di calma. C’è da considerare anche la bellezza di questi suoni, che al di là dei riscontri biologici, incantano, creano quasi una magia, che davvero “cattura” le menti dei presenti. Ed in effetti i riscontri sono chiari e ben definiti, come si può leggere da questi feedback recenti dei pazienti di un centro per malattia mentale:

Ho un senso di felicità. Sento il dolore che se ne va dalle gambe — Questi suoni mandano via la tristezza, mi sento sollevata — La testa è rilassata,  libera dai pensieri negativi — Sento molta calma e tranquillità

Provo un senso di pace e rilassamento — Avverto benessere, rilassamento, delle sensazioni molto piacevoli…ho sentito molte cose belle ed ho ricordato momenti particolari con la mia famiglia.

Sento benessere in tutto il corpo — Avevo la testa un po’ in confusione prima, ma il suono mi ha rimesso in sesto.

In generale, attraverso questi suoni le persone sperimentano e vivono alcune occasioni di reale beneficio. Cerco di coglierne l’essenzialità nel fissarle in alcune parole chiave che attraversano questa parte del percorso:

  • senso di leggerezza nel corpo
  • senso di leggerezza nella mente
  • assenza dei pensieri
  • forza, robustezza
  • energia, vitalità
  • liberazione
  • levità, espansione
  • sentirsi vibrare
  • capacità di rimanere in ascolto e in silenzio
  • emergere di vissuti personali

Ritrovo queste stesse sensazioni dentro di me nell’approcciarmi al contatto con questi suoni. E sento e vivo un grande senso di pace, ed è come se il mio essere fosse competamente allineato e ritrovasse a volte la sua essenza più elevata e sottile. Perchè quindi non offrire questa possibilità anche agli altri?

Marzia Da Rold

Per informazioni: 331.4827177  –  marzia@lotoarmonico.it

 

 

 

 

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